Tu sei qui: Portale Italiaplease MEGAzine Speciali! La Genova dei caruggi
Azioni sul documento

La Genova dei caruggi

creato da Elena Guarneri ultima modifica 20/06/2008 15:14

"Chi guarda Genova sappia che Genova si vede solo dal mare". Il consiglio non e' di una guida turistica qualunque, ma di Ivano Fossati, uno dei piu' celebri cantautori della 'Superba'

CampettoSarà per le sue strade strette, sarà per i suoi palazzi alti, sarà ma chi cerca una visione d’insieme di Genova è costretto a cercarla dal mare. Noi invece ve ne proponiamo una dall’interno, dai caruggi.
I vicolicaruggi in dialetto - sorprendono perché non ci si aspetta che possano girare di continuo, così, senza mai sapere cosa potrà nascondere la prossima curva: una chiesa, una scalinata o una piazzetta piena di gerani.
Genova la Superba, arroccata e ruvida, oggi ha molte ferite aperte, tanti cantieri nei suoi punti più in vista. Ma c’è una Genova più nascosta in cui di questo fermento si ha poca traccia: è quella dei vicoli e dei suoi giganteschi ratti, che ammiccano per niente intimiditi, soprattutto nelle prime ore del mattino.

Un dedalo senza apparente via d’uscita, in cui potete tuffarvi lasciandovi alle spalle Via XX Settembre (cuore dello shopping cittadino) e l’incredibilmente grande – per essere qui – Piazza De Ferrari. Subito, una discesa: Vico Falamonica (attenzione ai ciotoli, pericolosi per chi ha i tacchi), in cui fa capolino un buon ristorante arabo, Nabil, dall’improbabile insegna al neon. Qui si è già in un altro mondo, le vetrine di negozi occidentali si alternano a negozietti etnici e a botteghe con oggetti in legno lavorato e conchiglie di bronzo. Sapori e odori di altre terre si mischiano a quelli del posto, come quello della focaccia al formaggio e della ottima farinata di Tristano e Isotta, in Vico del Fieno. E’ il primo assaggio di un centro storico – uno dei più grandi d’Europa – popolato in gran parte da immigrati, volti colorati che hanno portato qui musica e ricordi.

Stiamo scendendo verso Piazza Soziglia e da qui, sulla sinistra, in Vico della Neve, dove respiriamo aria di musica nel bar (lo riconoscerete: è l’unico ed ha un’insegna al neon azzurra) che è uno dei ritrovi serali della Genova dei cantautori. Proseguendo, eccovi in Piazza Campetto, in origine centro agricolo coltivato a orto, successivamente fulcro economico della città, popolato da botteghe di orefici (in genovese fraveghi), fabbri e artigiani produttori di arnesi e manufatti a supporto dell’attività portuale. Oggi vi bighellonano uomini d’affari nella pausa pranzo o caffè, punkabbestia, casalinghe con le borse della spesa e molti visi orientali.

Avete voglia di shopping elegante? In fondo alla piazza, a destra, Via di Scurreria – tracciata sui resti di una necropoli romana – è quello che fa per voi: con le sue vetrine di Hermès, è uno dei volti di una città di contrasti ravvicinati, fatti di eleganza e sporcizia, caos e silenzio, timidezza, ritrosia e l’apertura di chi spalanca le braccia sul mare e accoglie da secoli chi nei suoi fondali getta l’ancora.
A qualche decina di metri da qui, gli amanti dell’antiquariato non resisteranno al richiamo della signorile Galleria Imperiale, con la vendita al minuto di antichità (l’entrata è libera). Non stupitevi se, fatti pochi passi, vi ritroverete nel clima da bazar di Piazza Banchi-Sestiere Molo, con il suo mercatino dei fiori, bancarelle di frutta, quadri, cornici e libri usati. Sospesa in mezzo alla piazza, la Chiesa di San Pietro in Banchi, circondata da vari istituti di credito e risparmio…
Da qui l’odore del mare si fa più aspro e forte, si intravedono scorci di porto e dell’assurda sopraelevata che taglia Genova in due. Siamo a un passo dagli imbarchi e dai portici colorati di pescherie, baretti, take away di calamari, polpi bolliti e alici marinate. Sulla sinistra, il bellissimo Palazzo San Giorgio; sulla destra, Vico del Serriglio e il Quartiere Maddalena, dove in molti vi sconsiglieranno di addentrarvi, soprattutto se avete l’aria da forestieri…Ma come resistere al richiamo della Trattoria Vegia Zena?

Piazza San MatteoA questo punto, se siete molto stanchi, potete saltare su un autobus in Piazza Caricamento, ma se le forze non vi hanno abbandonato del tutto, ritornate indietro sulle vostre gambe. Imboccando Vico delle Compere sbucherete in Piazza de Marini e, quindi, dopo aver sterzato e contro-sterzato tra le curve dei vicoli, riposatevi su una delle panchine dell’inaspettato slargo che si apre da Vico degli Indoratori: godetevi il silenzio, i muri colorati e la compagnia dei gatti. Zigzagando tra le curve della Genova nascosta – silenziosa ma ribollente di vita - arrivate in Piazza San Matteo, un tempo quartier generale della più famosa famiglia genovese – i Doria – che qui edificò, nel 1125, la propria chiesa privata. La chiesa - splendido esempio di architettura genovese, con le classiche righe orizzontali bianche e nere - venne dedicata a San Matteo, protettore dei gabellieri, esattori di tasse e dazi.
Non ci crederete ma, tra botteghe d’arte e cornici, siete di nuovo in Vico Falamonica e, quindi, in Piazza De Ferrari. E il cerchio è chiuso.

>>torna:
Genova e l’Italia nei secoli in una mostra sui grandi viaggiatori
Categorie
Links
Genova - - sito ufficiale del Comune di Genova
Centro storico - - guida a uno del centri storici piu' grandi d'Europa
Vicoli - - una guida, lettera per lettera, ai vicoli di Genova
Per orientarsi - informazioni e mappe utili
Guida turistica - - un'utile guida turistica on line alla citta' della lanterna
 

Realizzato con Plone

Questo sito è conforme ai seguenti standard: