Damasco sull'Appennino bolognese
La breve storia di un paese dalle architetture orientaleggianti e da presenze...russe
Nonostante ci sia già passato più di mille volte, tutte le volte che appena prima di Riola, sulla sinistra e oltre il Reno, sulla cima di un monticino pieno d'alberi, di colpo appare la sagoma della Rocchetta Mattei, è sempre un po' una sorpresa. Perché subito appare quel profilo di tonde guglie a cipolla, lievemente dorate, che fin da bambino e ancora adesso, mi ricorda i palazzi delle illustrazioni dei vecchi libri delle Mille e una notte. E poi, quando uno è un po' più grande, anche se la sorpresa orientaleggiante rimane sempre alla base di tutto, dopo aver studiato un po' di storia alle superiori uno si chiede che cosa ci faccia uno strano palazzo di quella foggia in mezzo all'Appennino bolognese, dieci chilometri più su di Vergato, alla confluenza di Reno e Limentra.
E forse la vera storia della Rocchetta Mattei è ancor più interessante delle fantasie che uno può farsi. Per quanto ne so la Rocchetta fu costruita nella seconda metà dell'Ottocento dal conte Cesare Mattei. Si dice che non fosse rimasto contento dei lavori dell'architetto incaricato e per questo motivo l'avesse in parte ridisegnata e ricostruita, inoltre sembra che tenesse un servo su una torre, pagato appositamente per urlare ingiurie all'architetto ogni volta che passava sotto la Rocchetta. Mattei, ricco e nobile, aveva molto viaggiato per la Spagna, l'est e l'oriente, amava Mosca, la Russia e l'Alhambra, la sua dimora-collage ne è una prova. Inoltre Mattei si interessava di medicina e di alchimia. Si dice che sia uno degli inventori del placebo.Infatti la cosa più strana è la destinazione della Rocchetta: era una clinica per nobili europei malati di nervi, per aristocratici russi sfiniti dalla vita. Sembra che Mattei, oltre a curarli con rimedi alchemico ellettrici studiati da lui (della cui validità scientifica la comunità medica non si è mai convinta), in realtà li curasse con il riposo e con delle caramelle di zucchero che si faceva spedire da Bologna.
E forse la vera storia della Rocchetta Mattei è ancor più interessante delle fantasie che uno può farsi. Per quanto ne so la Rocchetta fu costruita nella seconda metà dell'Ottocento dal conte Cesare Mattei. Si dice che non fosse rimasto contento dei lavori dell'architetto incaricato e per questo motivo l'avesse in parte ridisegnata e ricostruita, inoltre sembra che tenesse un servo su una torre, pagato appositamente per urlare ingiurie all'architetto ogni volta che passava sotto la Rocchetta. Mattei, ricco e nobile, aveva molto viaggiato per la Spagna, l'est e l'oriente, amava Mosca, la Russia e l'Alhambra, la sua dimora-collage ne è una prova. Inoltre Mattei si interessava di medicina e di alchimia. Si dice che sia uno degli inventori del placebo.Infatti la cosa più strana è la destinazione della Rocchetta: era una clinica per nobili europei malati di nervi, per aristocratici russi sfiniti dalla vita. Sembra che Mattei, oltre a curarli con rimedi alchemico ellettrici studiati da lui (della cui validità scientifica la comunità medica non si è mai convinta), in realtà li curasse con il riposo e con delle caramelle di zucchero che si faceva spedire da Bologna.
rocchetta mattei
enrico stefanelli