Lo stile contaminato di Palermo
Dai Quattro Canti allo Spasimo, da S.Giovanni degli Eremiti alla Cripta dei Cappuccini. Attenzione ai mille stili e agli scheletri che vogliono rivivere
In Corso Vittorio Emanuele, con il mare alle spalle, si incontrano i Quattro Canti (attualmente in restauro), una delle principali e più belle testimonianze della Palermo barocca. A sinistra, in Piazza Bellini è consigliata la visita alla chiesa di S. Maria dellammiraglio o Martorana, originariamente edificio romanico ma passato attraverso varie trasformazioni. Vi consigliamo di entrare e godervi la brillantezza e la raffinatezza dei mosaici che la rivestono. A fianco della Martorana sorge la chiesa di S. Cataldo, splendido esempio di architettura normanna; linterno e estremamente spoglio ed è affascinante tutto questo rigore monacale che richiama alla mente le atmosfere del romanzo "Il nome della rosa".
Ritornando in Corso Vittorio Emanuele proseguendo si arriva alla Cattedrale, bellissimo esempio di intreccio e commistione di stili architettonici. Peccato per la cupola fuori contesto.
Unaltra bella visita è sicuramente il Palazzo dei Normanni con annessa Cappella Palatina: impressionante per la bellezza dei mosaici dei capitelli del soffitto e del pavimento. Per visitare il Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento regionale, fate attenzione ai giorni e agli orari di visita. A pochissima distanza sorge laffascinante chiesa di S. Giovanni degli Eremiti che risente dei diversi stili architettonici che nel tempo si sono susseguiti nellisola (sicuramente quello arabo è il più evidente). Lesterno è punteggiato da vari pozzi e vi fa bella mostra un chiostro, mentre vicino al pozzo centrale cè una pianta di mimosa: le sue foglie al contatto con le dita si chiudono, ed è per questo chiamata Mimosa sensitiva.
Ritornando verso la Kalsa non dimenticate di visitare "Lo Spasimo", come viene comunemente chiamata questa chiesa ora sede di eventi culturali. Il tetto e completamente mancante e allinterno della navata centrale vi e sorto un albero. Legato a questa chiesa cè un episodio curioso
La Cripta
Un luogo singolare: la Cripta dei Cappuccini. La sua fama e legata al fatto che dal Seicento fino al 1881 fu scelta come luogo di eterno riposo dai cittadini più in vista di Palermo. Lungo i corridoi riservati a varie categorie di persone - uomini, donne, professionisti ed ecclesiastici - si contano centinaia di corpi scheletriti, mummificati, alcuni imbalsamati altri deposti in urne e bare. La visione può risultare sconcertante e inquietante ma rientra nel contesto della città di Palermo: crudo, bellissimo, ricco di tesori e di umanità un po assopita, in cui è palpabile la voglia di riemergere. Proprio come per i cadaveri e gli scheletri della Cripta.
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Palermo: odori, fascino e ristoranti a poche lire
Ritornando in Corso Vittorio Emanuele proseguendo si arriva alla Cattedrale, bellissimo esempio di intreccio e commistione di stili architettonici. Peccato per la cupola fuori contesto.
Unaltra bella visita è sicuramente il Palazzo dei Normanni con annessa Cappella Palatina: impressionante per la bellezza dei mosaici dei capitelli del soffitto e del pavimento. Per visitare il Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento regionale, fate attenzione ai giorni e agli orari di visita. A pochissima distanza sorge laffascinante chiesa di S. Giovanni degli Eremiti che risente dei diversi stili architettonici che nel tempo si sono susseguiti nellisola (sicuramente quello arabo è il più evidente). Lesterno è punteggiato da vari pozzi e vi fa bella mostra un chiostro, mentre vicino al pozzo centrale cè una pianta di mimosa: le sue foglie al contatto con le dita si chiudono, ed è per questo chiamata Mimosa sensitiva.
Ritornando verso la Kalsa non dimenticate di visitare "Lo Spasimo", come viene comunemente chiamata questa chiesa ora sede di eventi culturali. Il tetto e completamente mancante e allinterno della navata centrale vi e sorto un albero. Legato a questa chiesa cè un episodio curioso
La Cripta
Un luogo singolare: la Cripta dei Cappuccini. La sua fama e legata al fatto che dal Seicento fino al 1881 fu scelta come luogo di eterno riposo dai cittadini più in vista di Palermo. Lungo i corridoi riservati a varie categorie di persone - uomini, donne, professionisti ed ecclesiastici - si contano centinaia di corpi scheletriti, mummificati, alcuni imbalsamati altri deposti in urne e bare. La visione può risultare sconcertante e inquietante ma rientra nel contesto della città di Palermo: crudo, bellissimo, ricco di tesori e di umanità un po assopita, in cui è palpabile la voglia di riemergere. Proprio come per i cadaveri e gli scheletri della Cripta.
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