Il Giappone in Italia sotto il segno dell'architettura
La tradizione italiana sposa la modernita' del Sol Levante in un matrimonio di architettura. Ben assortito.
Nel Belpaese ci sono segni del Sol Levante non solo nel cibo e nei negozi di arredamento e gadget. Anche larchitettura giapponese è entrata a pieno titolo nella Penisola, talvolta accostandosi e integrandosi alle nostre forme architettoniche più classiche.
Fabrica
Avrete certo sentito parlare di Fabrica, vivaio creativo e centro di ricerca sulla comunicazione della casa di abbigliamento Benetton: a Catena di Villorba, a due passi da Treviso, cè lo zampino di Tadao Ando, architetto di Osaka vincitore del prestigioso Pritzker Architecture Prize nel 1995. Ando ha affiancato alla villa del Seicento, che costituisce il corpo originario delledificio, uno spazio architettonico complesso che si sviluppa intorno ad una corte ovale attraverso un sali-scendi di scale e una sovrapposizione di scorci, meandri e sfaccettature che producono, insieme al colonnato e allo specchio dacqua esterni, un effetto poetico.
Le torri di Bologna
Sembra che Osaka sia una fucina di geni dellarchitettura: anche Kenzo Tange, premio Pritzker nel 1987, proviene da lì. Per ammirare le sue opere non è necessario (anche se è consigliabile) andare a visitare lInternational Forum di Tokyo o il Parco della Pace a Hiroshima: basta farsi un giro nellemiliana Bologna e puntare dritti verso le modernissime bianche torri del Fiera District (il secondo polo fieristico in Italia), progettate nel 1967 in linea con la tradizione della città "turrita" e proiezione moderna delle Due Torri di Piazza Maggiore.
Il Giappone sciacqua i panni in Arno...
Larchitettura firmata Sol Levante sarà in primo piano a partire da questanno, per il mega-progetto legato ai Grandi Uffizi di Firenze che vede impegnato un altro illustre giapponese: Arata Isozaki, il cui nome è legato soprattutto allOlympic Stadium di Barcellona. Dallestate 2002 dovrebbero (condizionale dobbligo) vestire un abito nuovo di zecca Piazza Castellani - di fronte alla Galleria degli Uffizi - e lantistante Cinema Capitol, che diventerà un centro-servizi "tutto compreso" con librerie, negozi, uffici e punti informativi. Ma non è tutto: allarchitetto giapponese è stata affidata anche la progettazione di una modernissima copertura alluscita della Galleria. Fine del 2003 è la data di scadenza per poter vedere lopera compiuta, che si inserisce nel colossale progetto di ristrutturazione e ampliamento degli Uffizi (15mila metri quadrati di opere esposte a fronte degli attuali 7mila) previsto per la fine del 2004. Il tutto, soldi, burocrazia e intoppi vari permettendo: lestate scorsa il progetto di Isozaki ha infatti incontrato le forti riserve del Sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali, Vittorio Sgarbi.
Chi finanzierà e finanzia il progetto? Ministero dei Beni Culturali, Comune di Firenze e, tra i vari soggetti privati, un déjà vu: Benetton, sponsor donore - e doro - che ha versato una bella cifra per sostenere i costi della ristrutturazione della Piazza e dellex-cinema Capitol.
Fabrica
Avrete certo sentito parlare di Fabrica, vivaio creativo e centro di ricerca sulla comunicazione della casa di abbigliamento Benetton: a Catena di Villorba, a due passi da Treviso, cè lo zampino di Tadao Ando, architetto di Osaka vincitore del prestigioso Pritzker Architecture Prize nel 1995. Ando ha affiancato alla villa del Seicento, che costituisce il corpo originario delledificio, uno spazio architettonico complesso che si sviluppa intorno ad una corte ovale attraverso un sali-scendi di scale e una sovrapposizione di scorci, meandri e sfaccettature che producono, insieme al colonnato e allo specchio dacqua esterni, un effetto poetico.
Le torri di Bologna
Sembra che Osaka sia una fucina di geni dellarchitettura: anche Kenzo Tange, premio Pritzker nel 1987, proviene da lì. Per ammirare le sue opere non è necessario (anche se è consigliabile) andare a visitare lInternational Forum di Tokyo o il Parco della Pace a Hiroshima: basta farsi un giro nellemiliana Bologna e puntare dritti verso le modernissime bianche torri del Fiera District (il secondo polo fieristico in Italia), progettate nel 1967 in linea con la tradizione della città "turrita" e proiezione moderna delle Due Torri di Piazza Maggiore.
Il Giappone sciacqua i panni in Arno...
Larchitettura firmata Sol Levante sarà in primo piano a partire da questanno, per il mega-progetto legato ai Grandi Uffizi di Firenze che vede impegnato un altro illustre giapponese: Arata Isozaki, il cui nome è legato soprattutto allOlympic Stadium di Barcellona. Dallestate 2002 dovrebbero (condizionale dobbligo) vestire un abito nuovo di zecca Piazza Castellani - di fronte alla Galleria degli Uffizi - e lantistante Cinema Capitol, che diventerà un centro-servizi "tutto compreso" con librerie, negozi, uffici e punti informativi. Ma non è tutto: allarchitetto giapponese è stata affidata anche la progettazione di una modernissima copertura alluscita della Galleria. Fine del 2003 è la data di scadenza per poter vedere lopera compiuta, che si inserisce nel colossale progetto di ristrutturazione e ampliamento degli Uffizi (15mila metri quadrati di opere esposte a fronte degli attuali 7mila) previsto per la fine del 2004. Il tutto, soldi, burocrazia e intoppi vari permettendo: lestate scorsa il progetto di Isozaki ha infatti incontrato le forti riserve del Sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali, Vittorio Sgarbi.
Chi finanzierà e finanzia il progetto? Ministero dei Beni Culturali, Comune di Firenze e, tra i vari soggetti privati, un déjà vu: Benetton, sponsor donore - e doro - che ha versato una bella cifra per sostenere i costi della ristrutturazione della Piazza e dellex-cinema Capitol.