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Verona, una notte all'opera

creato da Marcello Parmeggiani ultima modifica 20/06/2008 15:12

Con numerose novita' prende il via la stagione operistica all'Arena di Verona

Arena di VeronaDa quest'anno c’è un motivo in più per concedersi una notte all'opera. Anzi tre: la nuova pavimentazione, le nuove sedie e soprattutto il nuovo palco dell'Arena, che garantisce - promettono gli ingegneri - vantaggi acustici notevoli. Lo verificheranno di persona gli esigenti melomaniaci, da tempo già col biglietto in mano per assistere a uno degli indimenticabili spettacoli che prendono forma come in nessun altro luogo al mondo.
Il programma 2001 – è giusto dirlo - potrà far storcere il naso ai non appassionati di Giuseppe Verdi. Al maestro di Busseto (centenario della morte) l’Arena dedica infatti tutta se stessa presentandosi, come detto, con un importante lifting.

La buca dell'orchestra, innanzitutto, ridotta sul piano frontale da 35 a 26 metri, ne guadagna 2 in profondità sul lato del palco dando modo al direttore di essere ancora più ‘presente’.
Pioverà? Chi lo sa, ciò che è certo è che non correremo più il rischio del classico fuggi fuggi degli orchestrali, dopo il nuovo meccanismo di copertura automatica del palco messo a punto da quest’anno.
Novità anche nella disposizione dei posti: 600 di quelle che venivano sino all’anno scorso vendute come poltrone (200-220mila lire) diventano ‘poltronissime’ (270-300mila).
E i gradoni? Novità anche per i posti capaci di intiepidirci il sedere con il calore incamerato in un giorno di canicola: saranno più ampi e in grado di ospitare qualche fila di poltrone in più, con prezzi di favore per i posti più… sfigati.

Giuseppe VerdiVeniamo infine brevemente alle opere in programma. Il tutto-Verdi 2001 prevede La messa da Requiem, Il trovatore, Aida, Nabucco, Rigoletto e La Traviata. Impegnati nell’allestimento delle opere, ed esaltati dalle migliorie, troviamo alcuni fra i più grandi interpreti, direttori e registi del panorama lirico attuale. In particolare si segnala Il Trovatore con la regia di Franco Zeffirelli e la direzione affidata all’israeliano Daniel Oren. Rancori mai sopiti, fatture magiche, odii e vendette, amori negati e assassinii, fino all’inutile disvelamento finale, fanno de Il Trovatore una delle massime opere tragiche verdiane e una delle sue opere più amate dagli appassionati.
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