Verso Potenza
Arrivando da Melfi, attraversando architetture 'post-nucleari' per arrivare alle vetrine del centro storico che, forse, non e' neanche piu' quello originario della citta' lucana
Se prendiamo lautostrada per Bari e usciamo a Candela, nel bel mezzo di un paesaggio meraviglioso e misterioso, dominato da basse montagne tondeggianti e spoglie, cè da rimanere assolutamente a bocca aperta. E Italia? Pare di si, e prendiamo la superstrada che costeggia Melfi e punta dritta su Potenza.
Quando arriviamo nel capoluogo lucano è ormai sera inoltrata e decidiamo di fermarci in un albergo a tre stelle appena fuori città (Hotel Vittoria, via della Tecnica 11 - tel. 0971/56632). E una sistemazione pulita e comoda, senza pretese e dai prezzi più che accessibili (120mila lire la doppia).
Potenza è una città dai flebili interessi turistici in senso stretto. Nel Medioevo ha seguito la sorte di quasi tutti i centri abitati "arroccandosi", con la differenza che oggi nessuno sa dove si trovi lantica Potenza. Inoltre pare che la città venga periodicamente rasa al suolo da terremoti devastanti e ricostruita. Questa almeno è la spiegazione che dà la guida alla mancanza di luoghi di interesse storico-turistico.
Eppure una delle caratteristiche peculiari della città è la sua architettura neo- funzionalista tipica degli anni 70 applicata (caso unico per quanto se ne sappia) ad una città "arroccata". Insomma, vedere questi palazzoni di venti piani costruiti a strapiombo su una strada a tornanti fa una certa impressione!
Gironzolare per Potenza ha richiesto poco più di unora perché la città "vecchia" si sviluppa su un unico asse stradale sul quale si affacciano case basse ristrutturate e boutique alla moda dalle vetrine estremamente creative. Si può pranzare in economia e ottimo gusto in uno dei tanti ristoranti del centro. Noi abbiamo scelto "La pergola", in Contrada Macchia Romana 23 (tel. 0971/444982): piatti ottimi ma servizio piuttosto lento...
Se siete appassionati invece di architettura post-nucleare non potete perdervi due esempi clamorosi in uscita dalla città (direzione Melfi). Il primo è lospedale cittadino che è stato ampliato la scorsa estate con la posa di misteriose strutture semisferiche piuttosto aliene; la seconda è una "casa di cura" di oltre sette piani costruita interamente in cemento armato: una vista piuttosto inquietante...!
Quando arriviamo nel capoluogo lucano è ormai sera inoltrata e decidiamo di fermarci in un albergo a tre stelle appena fuori città (Hotel Vittoria, via della Tecnica 11 - tel. 0971/56632). E una sistemazione pulita e comoda, senza pretese e dai prezzi più che accessibili (120mila lire la doppia).
Potenza è una città dai flebili interessi turistici in senso stretto. Nel Medioevo ha seguito la sorte di quasi tutti i centri abitati "arroccandosi", con la differenza che oggi nessuno sa dove si trovi lantica Potenza. Inoltre pare che la città venga periodicamente rasa al suolo da terremoti devastanti e ricostruita. Questa almeno è la spiegazione che dà la guida alla mancanza di luoghi di interesse storico-turistico.
Eppure una delle caratteristiche peculiari della città è la sua architettura neo- funzionalista tipica degli anni 70 applicata (caso unico per quanto se ne sappia) ad una città "arroccata". Insomma, vedere questi palazzoni di venti piani costruiti a strapiombo su una strada a tornanti fa una certa impressione!
Gironzolare per Potenza ha richiesto poco più di unora perché la città "vecchia" si sviluppa su un unico asse stradale sul quale si affacciano case basse ristrutturate e boutique alla moda dalle vetrine estremamente creative. Si può pranzare in economia e ottimo gusto in uno dei tanti ristoranti del centro. Noi abbiamo scelto "La pergola", in Contrada Macchia Romana 23 (tel. 0971/444982): piatti ottimi ma servizio piuttosto lento...
Se siete appassionati invece di architettura post-nucleare non potete perdervi due esempi clamorosi in uscita dalla città (direzione Melfi). Il primo è lospedale cittadino che è stato ampliato la scorsa estate con la posa di misteriose strutture semisferiche piuttosto aliene; la seconda è una "casa di cura" di oltre sette piani costruita interamente in cemento armato: una vista piuttosto inquietante...!