Il Po da Cremona a Mantova
Chi pensa di trovare nei dintorni del fiume piu' importante della Penisola solo nebbia e feroci zanzare, si ricredera' seguendo alcuni suggerimenti di itinerari e soste insospettate che riserva il Po a tutti quelli che hanno la pazienza di seguirne il corso
Senza pretendere di esaurire in poche battute 652 chilometri di Italia, vi accompagniamo sulla tratta Cremona-Mantova, consigliandovi innanzi tutto di farvi un giro in questi due gioiellini della Pianura Padana.
Dopodiché, lasciandosi la città del torrone alle spalle, il Po piega verso sud e, dopo un po di attorcigliamenti, abbraccia Casalmaggiore, piccola capitale padana del Grande Fiume, palcoscenico di salame, cotechino e del Museo del Bijou. Sotto le volte di mattoni dellex Collegio dei Barnabiti, vi aspettano una montagna di oggetti - oltre 35.000 - di varia origine e fattura: orecchini e spille, bracciali e gemelli, ma anche medaglie, portasigarette e portacipria, distintivi dei partiti politici e attrezzi da lavoro. Tutto a testimonianza dellevoluzione del costume e della moda di oltre mezzo secolo. Non a caso, la cittadina è stata per decenni uno dei più importanti centri di produzione e di esportazione al mondo di oro matto, gli oggetti di bigiotteria, appunto.
Prima di ripartire seguendo le sinuose curve del Po, non rinunciate ad almeno un assaggio di mostarda e a un piatto di marubini, i ravioli tipici della zona.
Proseguendo verso est merita una sosta Viadana - la capitale del melone e il Gigante dei comuni mantovani - che ospita il Museo Archeologico Parazzi, con reperti etruschi, romani, egizi, ceramiche e affreschi provenienti dai palazzi signorili della zona.
Per incontri ravvicinati con aironi, gufi e falchi di palude non perdetevi, nei dintorni, la riserva naturale Torbiere di Marcaria, un tempo area destinata allestrazione della torba.
Prima di ripartire, per i palati fini è dobbligo una degustazione del Lambrusco della zona - scuro e corposo, un vino che macchia la tovaglia, come lo definiscono i mantovani - e un assaggio dei piatti tipici a base di lumache e rane.
Per gli sportivi
Gli amanti delle due ruote che non disdegnano i paesaggi suggestivi troveranno in zona pane per i loro denti: le due piccole capitali del Po sono infatti il punto di partenza di bellissimi itinerari in bicicletta. Ve ne suggeriamo due: il primo - dai ritmi più rilassati e turistici - tocca il Parco della Golena del Po, partendo da Lido di Casalmaggiore per costeggiare il Bosco dei Nascituri e tornare al punto di partenza seguendo largine maestro, passando tra filari di olmi e chiesette microscopiche.
Chi ha una marcia in più nelle gambe può invece osare pedalando sugli argini che collegano Viadana alla Conca di Governalo, dove il Po accoglie il Mincio. Da qui gettate uno sguardo a nord verso Mantova: scoprirete la bellezza del Parco Regionale del Mincio, dove la ricchezza della natura si accompagna alla generosità degli elementi artistici e architettonici, tra cui le ville dei fastosi tempi dei Gonzaga.
Dopodiché, lasciandosi la città del torrone alle spalle, il Po piega verso sud e, dopo un po di attorcigliamenti, abbraccia Casalmaggiore, piccola capitale padana del Grande Fiume, palcoscenico di salame, cotechino e del Museo del Bijou. Sotto le volte di mattoni dellex Collegio dei Barnabiti, vi aspettano una montagna di oggetti - oltre 35.000 - di varia origine e fattura: orecchini e spille, bracciali e gemelli, ma anche medaglie, portasigarette e portacipria, distintivi dei partiti politici e attrezzi da lavoro. Tutto a testimonianza dellevoluzione del costume e della moda di oltre mezzo secolo. Non a caso, la cittadina è stata per decenni uno dei più importanti centri di produzione e di esportazione al mondo di oro matto, gli oggetti di bigiotteria, appunto.
Prima di ripartire seguendo le sinuose curve del Po, non rinunciate ad almeno un assaggio di mostarda e a un piatto di marubini, i ravioli tipici della zona.
Proseguendo verso est merita una sosta Viadana - la capitale del melone e il Gigante dei comuni mantovani - che ospita il Museo Archeologico Parazzi, con reperti etruschi, romani, egizi, ceramiche e affreschi provenienti dai palazzi signorili della zona.
Per incontri ravvicinati con aironi, gufi e falchi di palude non perdetevi, nei dintorni, la riserva naturale Torbiere di Marcaria, un tempo area destinata allestrazione della torba.
Prima di ripartire, per i palati fini è dobbligo una degustazione del Lambrusco della zona - scuro e corposo, un vino che macchia la tovaglia, come lo definiscono i mantovani - e un assaggio dei piatti tipici a base di lumache e rane.
Per gli sportivi
Gli amanti delle due ruote che non disdegnano i paesaggi suggestivi troveranno in zona pane per i loro denti: le due piccole capitali del Po sono infatti il punto di partenza di bellissimi itinerari in bicicletta. Ve ne suggeriamo due: il primo - dai ritmi più rilassati e turistici - tocca il Parco della Golena del Po, partendo da Lido di Casalmaggiore per costeggiare il Bosco dei Nascituri e tornare al punto di partenza seguendo largine maestro, passando tra filari di olmi e chiesette microscopiche.
Chi ha una marcia in più nelle gambe può invece osare pedalando sugli argini che collegano Viadana alla Conca di Governalo, dove il Po accoglie il Mincio. Da qui gettate uno sguardo a nord verso Mantova: scoprirete la bellezza del Parco Regionale del Mincio, dove la ricchezza della natura si accompagna alla generosità degli elementi artistici e architettonici, tra cui le ville dei fastosi tempi dei Gonzaga.