Alessandro Bonvicini
Tornando indietro ai vecchi e gloriosi giorni dell'informatica primordiale era relativamente facile distinguere tra veri uomini e ragazzini (nella letteratura classica la distinzione e' tra "veri uomini" e "mangia-quiche").
Durante quei tempi i Veri
Uomini erano gli unici che si intendevano
di computer, gli altri (i ragazzini o "mangiatori
di quiche") erano quelli che di computer non
se ne intendevano. I Veri Uomini dicevano
cose come "DO 10 I=1,10" o "ABEND"
(ovviamente parlando in lettere maiuscole,
mi sembra ovvio), mentre il resto della gente
diceva semplicemente che i computer erano cose
troppo complicate per loro. (non esistono cose
troppo complicate per il vero uomo). Ma, come
in tutte le cose, i tempi cambiano, adesso viviamo
in tempi in cui anche le vecchiette hanno dei
computer dentro i loro forni a microonde, in
cui qualunque Vero Uomo puo' essere battuto
da un ragazzino di 12 anni in qualunque videogioco,
in cui chiunque puo' comperare, usare e capire
un computer. Il Vero Programmatore rischia
di intraprendere la via dell'estinzione, sopraffatto
da universitari che basano la loro vita su Mouse
ed Icone. E' percio' necessario stabilire
una netta distinzione tra Il Vero Programmatore
ed un universitario giocatore di Pac-Man.
Se questa distinzione sara' chiara questi giovani
inesperti potranno avere un modello guida, un
padre spirituale a cui ispirarsi. Inoltre sara'
possibile spiegare ai datori di lavoro perche'
non e' ne' necessario ne' giusto sostituire
dei Veri Programmatori con dei giocatori
di Pac Man, anche se il risparmio sugli stipendi
sarebbe considerevole.